“Vogliamo solo dignità”. La difficile situazione dei lavoratori stranieri (e dell'ambiente) nel distretto italiano delle guarnizioni in gomma
Storia 23 agosto 2022
Paese:
Questo progetto indaga lo sfruttamento dei lavoratori stranieri nel Nord Italia nel settore delle guarnizioni in gomma...
I nomi delle lavoratrici domestiche in questa storia sono stati cambiati per proteggerne l'identità.
Il 30 settembre 2019 le forze dell'ordine hanno ispezionato i fondali del Lago d'Iseo, nel Nord Italia. L'operazione, annunciata la settimana prima da un comandante locale dei Carabinieri, una forza di polizia italiana con status militare, mirava ad accertare quali tipi di rifiuti stavano inquinando il lago, il quarto bacino più grande della regione fortemente industrializzata della Lombardia. La risposta è stata uno shock per la comunità locale. Sotto quello specchio d’acqua incastonato tra le montagne, insieme a vecchie auto e attrezzature militari dismesse, i subacquei hanno avvistato una piramide alta 40 metri e larga 10 di guarnizioni industriali e rifiuti di gomma.
Il monte Guarnizione, rinvenuto nei pressi di Tavernola, paese di 2.000 abitanti sulla sponda occidentale del lago, è un'inquietante traccia della tradizione industriale dell'area del Sebino, dove si trova il Lago d'Iseo. Estendendosi tra le città di Bergamo e Brescia, il Sebino è un mix di rigogliose colline, valli prealpine e vivaci città. La regione è nota per la fiorente produzione di guarnizioni, che le è valsa il soprannome di "Rubber Valley".
"La produzione di guarnizioni nella zona è iniziata negli anni '50, quando la Germania ha trasferito lì questa produzione, perché era tossica per i lavoratori e per l'ambiente e rappresentava un enorme problema in termini di smaltimento dei rifiuti", ha detto l'attivista ambientale Giuseppe Locatelli, uno dei fondatori dell'associazione organizzazione no-profit locale Progetto EcoSebino.
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Nel corso degli anni, alcune delle imprese familiari locali si sono trasformate in società multinazionali. Dall'idraulica agli elettrodomestici, dall'automotive all'edilizia, le guarnizioni sono comunemente utilizzate per sigillare la giunzione tra due superfici, inclusi tubi o motori. Quelli prodotti nel Sebino servono molteplici industrie e vengono esportati in tutto il mondo. I dati pre-pandemia stimavano che nell’area ospitassero quasi 300 aziende e generassero un fatturato annuo di circa 2 miliardi di euro.
Nel 2018 il Sebino si è classificato primo tra i 10 distretti industriali in Italia con le migliori performance di crescita e redditività. Nonostante un temporaneo rallentamento causato dal Covid-19, nel 2021 l’export ha registrato una crescita dell’11,8% rispetto ai dati pre-pandemia. Le guarnizioni Sebino sono state utilizzate da case automobilistiche di livello mondiale, tra cui Porsche, Renault e Volkswagen.
Ma secondo gli attivisti locali, la ricchezza generata dal settore ha avuto un prezzo ambientale elevato ed è stata goduta ingiustamente.
A quasi tre anni dal sopralluogo del Lago d'Iseo, la montagna di gomma giace ancora indisturbata sul fondo del lago perché le forze dell'ordine non sono riuscite a identificare i responsabili. A dicembre 2021 Regione Lombardia ha stanziato 60.000 euro per avviare un'indagine ambientale e uno studio di fattibilità per la gestione dei rifiuti di gomma. Tuttavia, non è chiaro se e quando le guarnizioni del fondale del lago verranno rimosse.
Il territorio di Credaro, comune di 3.000 abitanti in provincia di Bergamo, da sempre ospita molti lavoratori domestici, cioè persone che lavorano nelle loro case, svolgendo attività manuali spesso esternalizzate nella produzione di guarnizioni. Una è la “sbavatura” (“sbavatura”), che consiste nel staccare le guarnizioni dallo stampo in gomma con cui sono prodotte. L'altro è la "cernita" ("cernita"), la vagliatura del prodotto finale per scartare gli articoli difettosi che presentano bolle, fessure o imperfezioni.